TERRA MADRE
Distesa terra nera del sud,
matura, fertile, lavorata più volte sotto l'aratro e la zappa,
bruciata dal sole e fecondata da neve, pioggia, nebbia e grandine.
Calpestata da più piedi, rimodellata sotto il peso degli anni.
Madre paziente e saggia, la tua pelle porta il segno del tempo,
le mammelle leggermente cadenti, dignitose hanno allattato innumerevoli figli.
Foresta tempestata di fiori, erbe di ogni tipo, arbusti e piante che s'attorcigliano a pietra e legna, cosi la tua riccia chioma di peli neri, folta tra le tue gambe, copre il solco aperto, di larga fessura di grotta d'un tempo, origine della vita, riparo dell'uomo.
Nuda, con naturalezza e semplicità in una posa materna di
comprensione e affetto, ricevi ancora colate abbondanti di seme,
mentre aumenti appena il tuo respiro, e un leggero rossore sul viso,
coi suoi solchi, al calore del tuo corpo.
Donato Riccardi - 2005