SOFFICE PIETRA DI GIADA
Goccia di rugiada su un petalo di fiore, alla brezza del mattino,
tra il verde dell'erbetta fresca e il rosa celeste del cielo, tagliato da una sottile lama di vetro, di timido sole, mentre canta soave, l'usignolo, all'odore della terra bagnata d'aroma vellutato di muschio e funghi.
Cosi sacra e preziosa nella tua fragilità, come fiamma di fuoco vestale.
Farfalla leggiadra tra le mie mani, nuda al vento, nel fragore del mondo distratto e violento.
Viva e delicata come giardino di rose, da proteggere e abbracciare,
diamante prezioso, ti mostri in tutto il tuo valore, ed è pioggia di brillanti sui buoni e sui cattivi. Schizzo di latte, candido e caldo lungo la dura roccia,
nutri e allieti la vita, nel tuo vivido splendore;
piccola fata d'acqua, lungo la corrente del ruscello, tra i salici.
Pietra di Giada sulla pelle bianca e delicata.
Soffice e vellutata come frutto da assaporare lentamente, e contemplare ancora e ancora, senza mai stancarsi di cosi tanta grazia, tutta insieme in una creatura cosi minuta e bella.
Spontanea e dolce, conchiglia di mare la tua voce,
labile vento del deserto è la paura di perderti nel caos, come
granello di sabbia d'oro.
Donato Riccardi - 2016