PIAZZA DESERTA

La piazza del mio paesino, nelle sere di agosto, è carica di persone, anche più di quante possa contenerne. 

Tra le luci dei locali affollati, si fonde il vociare della gente con la musica degli spettacoli, come una pioggia continua su un'onda del mare mosso. 

Ma quando arriva settembre, le persone vanno via e questa pioggia di voci, si dilegua tra le arterie stradali d'Italia e del mondo, e quell'onda del mare carica e gonfia di spuma schiumosa, si infrange sugli scogli e si ritira. 

Come il sole quando si tuffa a ponente portando via con se la luce e il calore. 

Come l'albero di natale spoglio dopo le feste natalizie. 

Come la strada deserta dopo il passaggio di un corteo nuziale o di una processione religiosa. 

Come l'angolino nostalgico del mio cuore, che è una piazzetta notturna, silenziosa al tepore di settembre che guarda un'anziana seduta sull'uscio della porta di casa, con i peperoni rossi appesi, mentre ricama ricordi.

L'estate diventa una signora che piano piano sparisce per la via buia e annebbiata, come la luna, che, fioca e timida viene coperta dalle nubi.

Donato Riccardi - Settembre 2025

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