MENESTRELLO GIRAMONDO

Nel silenzio muto e sordo,
dei rumori ti ricordo.
E nel buio, oscuro duce,
ti ricordo della luce.
Nell'asettico insapore,
porto gusto e buon odore.
Nell'astratto tuo concetto,
io ci metto molto tatto.

Di pittura bella all'occhio,
sono io lo scarabocchio.
Nella pagina ordinata,
son la carta stropicciata.
Tra le righe son la curva,
delle regole si burla.
E di musica adorata io ne son nota stonata.
Tra gli errori sono in cima,
della prosa son la rima.

Dell'inchiostro son cornacchia,
sulla mappa son la macchia.
Sulla stoffa assai pregiata,
son la toppa colorata.

Sono un verso cancellato, dopo anni son tornato.

Tra i quadrati sono il tondo,
menestrello giramondo.

Donato Riccardi - Marzo 2003

Questi versi sono il remake di una vecchia poesìa (rima giocosa e provocatoria) scritta nei primi anni 2000 e andata perduta.

Il video sopra riportato è una canzone generata con l'AI sul testo della poesia. 

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