LE FATICHE D'ERCOLE

Sostenere in silenzio il peso del proprio mondo, come Atlante, tra le frecce dell'indifferenza, e i ghigni satirici dei sazi che non credono al digiuno.

I mille consigli non richiesti di chi si sente saggio, altruista, arrivato, e ti guarda dall'alto, assicurandosi l'approvazione degli spettatori, con sguardo soddisfatto dei propri successi e degli altrui fallimenti.

E tra i rimproveri infuocati dell'insoddisfazione delle aspettative di chi si supponga ti vuol bene, così tanto da non capire, se non le proprie e sole ragioni sulla vita altrui. 

Sprofondare nel tartaro come Prometeo, cercando di risalire come Ercole nelle dodici fatiche, tra mani e voci urlanti che confondono la mente, proprio mentre bisogna fare scelte lucide e veloci,  

quando, chi più dovrebbe sostenerti, ti vomita addosso rimproveri e lunghe prediche.

È una scelta coraggiosa la pazienza, il silenzio, la calma.

Donato Riccardi - Giugno 2023 

In foto, statua di Ercole.

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